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Entro martedì 31 marzo i datori di lavoro dovranno ultimare le operazioni inerenti alle certificazioni uniche, nel rispetto della tempistica prevista.
Le Cu dovranno essere trasmesse telematicamente all’agenzia delle Entrate e consegnate ai percettori entro la fine del mese.
Lo ribadisce il ministero dell’Economia in una raccolta di Faq pubblicate sul proprio sito internet.
In realtà quando è stato emanato il decreto 18/2020, meglio conosciuto come cura Italia, si pensava che anche la scadenza di trasmissione e consegna delle Cu potesse subire un ulteriore slittamento in avanti.
Tuttavia, vista l’esigenza di implementare la dichiarazione dei redditi precompilata, l’articolo 62 del decreto legge ha confermato che resta valida la disposizione contenuta nell’articolo 1 del Dl 9/2020 che, a sua volta, ha prorogato a fine mese i termini per la consegna e la trasmissione delle Cu.
Non subisce modifiche, invece, la scadenza del 31 ottobre 2020 prevista per la trasmissione telematica delle certificazioni uniche che contengono solo redditi esenti o che non confluiscono nella dichiarazione dei redditi precompilata.
Trattandosi di certificazioni che non cambiano la sorte del modello Unico messo a disposizione dall’Agenzia, preventivamente redatto, l’inoltro alle Entrate può avvenire in concomitanza con la scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770).
È possibile che molti sostituti abbiano già trasmesso le certificazioni. In caso di rilevazione di errori, si potranno utilmente utilizzare i quattro giorni a disposizione per effettuare un nuovo invio, avendo cura di seguire le istruzioni che il ministero delle Finanze ha indicato nella circolare 195/1999.
Può accadere che il sostituto trasmetta telematicamente le certificazioni, entro la prevista scadenza, e che le stesse siano rifiutate in quanto presentano delle anomalie.
In tal caso, corretti gli errori, le Cu si considereranno tempestivamente presentate se nuovamente inoltrate entro i cinque giorni successivi dalla data della comunicazione che attesta il motivo del rigetto.